Erba medica, oltre il semplice cartellino nutrizionale

La razione alimentare è efficiente se basata su dati analitici corretti e completi

Gli allevatori di animali da latte sanno che la razione alimentare influisce direttamente sulla produzione di latte, e quindi sulla redditività della loro azienda.

Nell’ottica dell’efficienza alimentare e della massimizzazione della produzione, conoscere la qualità nutrizionale e la composizione chimica delle materie prime utilizzate nella razione delle bovine ha quindi un valore strategico per allevatori e nutrizionisti.

Inoltre, data la sempre più diffusa alimentazione di precisione attraverso software di razionamento, disporre di dati precisi consente di ridurre il costo della razione senza modificare le performance produttive delle bovine.

La componente foraggera costituisce la base della razione di vacche, bufale, capre e pecore, in quanto specie ruminanti che, consumando foraggi di graminacee e leguminose di qualità, beneficiano di proteine solubili, fibre digeribili, zuccheri semplici, minerali e vitamine.

I modelli di razionamento di precisione caratterizzano le materie prime in base a valori tabulari relativi ad analisi spesso effettuate su foraggi provenienti da altri paesi o continenti, e talvolta questi risultano datati o incompleti.

Per poter fornire ad allevatori e nutrizionisti informazioni tecniche accurate relative ai propri foraggi, indispensabili per individuare le potenziali sinergie fra gli alimenti all’interno della razione, Gruppo Carli ha collaborato con la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sottoponendo ad analisi dei campioni di erba medica disidratata provenienti dalle aziende del gruppo.

I campioni sono stati analizzati, oltre che chimicamente in base a parametri nutrizionali di routine (quali il contenuto proteico, la composizione delle frazioni fibrose ADF e NDF, i carboidrati, i lipidi ed i minerali), anche con approfondimenti di precisione per la determinazione dei parametri biologici (quali ad esempio la proteina degradabile nel rumine RDP, la digeribilità intestinale RUP, la quota indigeribile dell’NDF o la degradazione oraria dell’NDF, la composizione amminoacidica e degli acidi grassi ed il potere antiossidante).