Zootecnia sostenibile: meno CO₂ e più nutrienti, la rivoluzione parte dal campo

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2025

È assodato che oggi, la maggior parte dei consumatori attribuisce al cibo un ruolo centrale nella propria vita e che la preferenza d’acquisto passa da scelte consapevoli, optando per alimenti provenienti da produttori e filiere sostenibili. In questo senso, l’erba medica può davvero fare la differenza: un super-alimento che, seppur introvabile sugli scaffali del supermercato, trasforma la dieta degli animali in alimenti ad alto valore nutrizionale.

Alimentazione sostenibile: una visione integrata

Fino a poco tempo fa, l’impatto ambientale e il valore nutrizionale degli alimenti, venivano considerati separatamente: da un lato la CO₂, il consumo di suolo, l’uso d’acqua; dall’altro il valore nutrizionale. Ma di recente, approcci scientifici interdisciplinari hanno unito questi mondi, analizzando insieme quanta nutrizione utile offre un determinato alimento e a quale costo ambientale.
Le ricerche si sono focalizzate sullo studio delle “unità funzionali“, parametri scalari che rappresentano la funzione nutrizionale di un alimento – es. contenuto energetico, proteico, lipidico ecc, permettendo di confrontare tra di loro gli alimenti e di standardizzarli in rapporto al fabbisogno umano.

Un viaggio invisibile, dal prato alla tavola

Le proteine sono componenti nutrizionali fondamentali, che forniscono all’organismo amminoacidi, molecole necessarie per la costituzione dei tessuti. Com’è noto, non tutte le proteine hanno lo stesso valore nutrizionale: quelle animali, ad esempio, hanno un profilo aminoacidico più completo e una digeribilità superiore, particolarità cardinali nel contesto di vulnerabilità della produzione alimentare ai cambiamenti climatici.
Per questi motivi, nutrire gli animali con materie prime di alta qualità, come l’erba medica, permette di migliorare il profilo nutrizionale di latte, carne e derivati, riducendo al contempo l’impatto ambientale della zootecnia.

Quando pensiamo a latte, carne e uova, spesso ci concentriamo solo sul prodotto finale. Ma la loro straordinaria qualità nutrizionale ha radici molto più profonde: nei campi. L’erba medica, pianta ricchissima di proteine nobili, aminoacidi essenziali, minerali e vitamine, rappresenta il superforaggio che alimenta mucche, pecore e galline, trasformando la loro dieta in prodotti di altissimo valore biologico. Tre recenti studi in biotecnologie agro-ambientali ed alimentari, confermano questo legame invisibile:

🌿 Valutazione della Qualità delle Proteine ​​Alimentari nell’Alimentazione Umana DIAAS: misura la qualità delle proteine, che risulta più elevata negli alimenti animali;

🌿 Valutazione nutrizionale del ciclo di vita per identificare sistemi agroalimentari equi e sostenibili a livello globale nLCA: valuta non solo l’impatto ambientale, ma anche l’efficienza nutrizionale;

🌿 Valutazione degli alimenti in base alle priorità sanitarie globali NVS: assegna punteggi di densità nutrizionale, evidenziando come latte, carne e uova siano tra i migliori alimenti per l’uomo.

Erba medica: una coltura che lavora per noi

Integrare l’erba medica nella razione animale consente di ridurre l’impronta carbonica complessiva della filiera, considerando sia le emissioni dirette che quelle legate ai mangimi, e di offrire ai consumatori alimenti sostenibili, in linea con i principi dell’agroecologia.

Un’altra considerazione, non di minore importanza, è che utilizzando erba medica nelle formule dei mangimi e nelle razioni in stalla si riduce la necessità di importare materie prime proteiche OGM, con tutto ciò che comportano in termini di deforestazione, impatto ambientale della logistica e dipendenza alimentare.